Oltre allo Heinse accolse, nel novembre 1802, il filosofo Guglielmo Humboldt assieme alla moglie Carolina […] intorno al 1842 poté ospitare Federico II di Prussia […] i lunghi soggiorni di stranieri ed i viaggiatori in Umbria cominciarono a notarsi solo all’inizio dell’Ottocento, con il diffondersi del romanticismo che esaltando il medioevo e tutto quanto al medioevo si riferiva, trovò nelle medievali città umbre lo sfondo più indicato al proprio ideale… “
— Rossano Zezzos, Vecchi alberghi della verde Umbria, 1959.
Wolfgang Goethe, pellegrino romantico, sostò l’anno 1786 nell’antica locanda della posta, anelando incontrarsi con la grandezza ed il fascino de’ sepolcri e delle rovine di Roma, come scrive in “Viaggio in Italia, parte I, capitolo 5”:
“Perugia 25 Ottobre 1786, sera. Per due sere non ho scritto nulla… lasciai Perugia in un mattino splendido e sentii la felicità di esser di nuovo solo.
Bella è la posizione della città […] sommamente gradevole la vista del lago. Me ne sono impresse ben addentro le immagini.
La strada dapprima andava in giù, poi lungo una valle ridente chiusa in ambedue i lati da colline che si perdono lontano finché vidi elevarmisi davanti Assisi […]”